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mercoledì 2 gennaio 2013

L'empatia mi trascina via.

Ci ho pensato piu volte. Me lo disse anche la psicologa quando ancora frequentavo il suo studio. Ho il problema della spugna.

Assorbo troppo e tutto, fino a stare male nel dolore altrui. Dicesi anche empatia. Dev'essere per questo che le persone vengono a cercarmi quando stanno male. A nessuno piace stare male da solo.

E' per questo che rifiuto le persone troppo tristi e deprimenti. So di essere di molto sostegno nei momenti di sconforto, perché trovo le soluzioni che una persona troppo presa dal dolore non riesce a vedere, ma per farlo io vivo la sua stessa sofferenza e torno a casa che sto male.

La mia salute fisica intendo. I problemi che mi provoca a livello psicofisico, il mio corpo e' una mappa di malattie psicosomatiche assortite. Il prezzo da pagare per essere di aiuto agli altri, credo.

Il problema però diventa grosso quando pensi solo agli altri e non a te. Cosi' alla notizia di una malattia che forse non mi concedera' di avere figli in futuro, ho riguardato le mie priorità.

Niente piu' persone negative che non fanno altro che lamentarsi della loro vita e dei loro problemi, senza mai una reale volontà di voler cambiare veramente le cose, basta persone che si piangono addosso come scusa per i loro fallimenti.

Basta negatività e benvenute persone col sorriso negli occhi, benvenuta positività, voglia di vivere, benvenute passioni e propositi giornalieri per vivere meglio il presente.

Ma non posso rinnegare ciò che sono. Non so chiudere le porte cosi', non so spiegare che e' perché  assorbo l'umore come una spugna e che e' questo che mi logora.

Cosi' a poco a poco sparisco, non volendo ferire nessuno, ma le domande arrivano prima o poi e al posto di dire cosa provo, uso la mia cara empatia in dotazione per chiudere i rapporti.

Uso l'arma letale, ciò che nessuno vuole mai sentirsi dire: la verità dei propri sbagli. E lo faccio in quel modo che so io, per cui vengo ricordata come una persona cattiva. Il modo piu schietto e duro allo stesso tempo. Senza mezzi termini o giri di parole.

Il fatto e' che nessuno apprezza una verità del genere. Neppure la tua migliore amica dall'età di sei anni.

Forse hanno ragione tutti, io sono il male e per questo rimarro' da sola. Risata. Quante cose di me non sanno le persone.

Sono innamorata del domani, la mia compagna e' la speranza, il mio bagaglio sono i sogni e la mia meta e' la pace. Dopotutto, nonostante tutto, sono in pace con me stessa.

2 commenti:

  1. E' il tuo futuro quello che conta, la serenità la tua priorità in assoluto. Non sei il male e non rimarrai mai sola se non sarai tu a volerlo veramente. C'è sempre qualcuno anche se non così vicino a te che ti cammina a fianco ugualmente con la gioia nel cuore e la felicità di essere in tua compagnia. Detta così sembra una frase da romanzetti rosa, ma io ci credo veramente in questa cosa e spero che questo messaggio ti arrivi semplice e chiaro. E tanto per finire in bellezza, visto l'argomento rosa... dopotutto, domani è un altro giorno!

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    1. Già, domani è un'altro giorno, è proprio questa la filosofia giusta! Io sono speranzosa. Grazie per l'appoggio molto -rosa- :)

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