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mercoledì 12 dicembre 2012

Ad un passo dallo schianto.

Ed eccomi qui, di nuovo a scrivere.
Gli ultimi giorni sono stati tiranni; giorni pieni in fondazione e pinacoteca, notti fatte di lavoro al computer, dormite inesistenti o quasi.

La conferma è arrivata. A meno di un mese la sua dipartita. Ok. Chisse ne frega. Non ho ancora realizzato e forse non lo voglio nemmeno fare.

Non so nemmeno cosa fare. Ho troppe cose per le mani a cui pensare, idem lui. Penso che non era destino, semplicemente. Smetto di sentirlo il giorno stesso che parte.

CANCEL

E' del tutto inutile pensare a quello che comporterà la sua partenza, dal momento che non abbiamo mai messo un parola sul presente. E giuro che se prima di partire mi si avvicina anche solo di un centimetro in più lo stendo con un pugno sullo stomaco.

Ecco, dovrà pentirsi e mangiarsi le mani, anche lui, come tutti gli altri, perché io non prego proprio nessuno. Sparisco.

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