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mercoledì 7 novembre 2012

Quando si dice "piovono dal cielo".

Volevo un bilancino per riuscire a non andarmene troppo all' aceto per quel ragazzo e, manco ad averlo chiamato, la sera dopo che ho scritto il post su Halloween, è arrivato. Un ragazzo, amico di una amica, che mi scrive per conoscermi. Ragazzo grande, 38 anni. Alto, magro, coi capelli e anche carino. Però ha già una storia complicata con una ragazza. E allora cosa mi cerca, dico io?

Ma non è servito molto a distrarmi dal pensiero ormai diventato fisso di quell' altro. Il mio amico di penna d'oltre Alpi, per prendermi in giro, mi dice che se non sono artisti non me li trombo. Non è vero, forse è solo che adoro quello che fanno. Ecco, forse la mia è solo profonda ammirazione.

Ammirazione ossessiva compulsiva per gli artisti. Ma non gli artisti che se la tirano e si comportano da egocentrici... ma quegli artisti maledetti che mi sembra abbiano più da dire, che siano più sensibili al mondo.

Mi piacciono le persone che coltivano degli interessi che non siano il calcio e fare una famiglia. Ecco tutto.

Ma lasciamo perdere questo discorso e torniamo all' argomento del post. Piovono dal cielo anche le mie disavventure da rincoglionita. Questa notte, tornando dalla notte elettorale alla Sandretto, ho preso un marciapiede con la macchina, sfondando così l' ennesima gomma, peraltro cambiata neanche un paio di mesi fa.

Il fatto non è che fossi ubriaca o stanca, è che stavo proprio guardando altro. Sono una babba.

Ho cercato di guidarla nonostante il rumore allucinante dato dall' aver fatto rientrare il cerchio della gomma a formare un angolo di 90°, la forma del marciapiede in pratica.

E come al solito il cellulare, anche se super tecnologico con cui ci aggiorno il blog ogni tanto, non si smentisce mai e come una sorta di sfortuna kharmika che cosa fa? Muore. Sciopera. Mi boicotta.

Se lo raccontassi in giro tutte le volte che mi è capitato non ci crede nessuno. Ma pensiamo al lato positivo, nonostante tutti gli innumerevoli tentativi involontari di distruggere la mia povera macchinina, io ne esco sempre indenne. Alla faccia di chi dice che le seicento sono valutate le peggiori auto nei crash-test!

Non pensiamo che oggi avrei dovuto far un intervento all' ospedale e che in questo preciso istante mi stiano aspettando per allestire ad Artissima, e che non ho fatto e non sto facendo e probabilmente non farò niente di tutto ciò quest' oggi. Pensiamo che sono una babba di minchia.

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